Carlo Fontana, la sua vita è caratterizzata da un grandissimo impegno nel settore della cultura, dello spettacolo, in particolare delle fondazioni liriche. Com’è cambiata la percezione della cultura nel nostro Paese?

C’è una parola importante che lei ha pronunciato nella domanda, ed è la parola spettacolo, una parola che è fisiologicamente inserita nel concetto di cultura. Tanto è vero che una convenzione UNESCO, ratificata dal nostro Paese, lo inserisce tra i beni culturali immateriali. Per troppo tempo in Italia è stato considerato esaustivo il binomio tra cultura e bene culturale materiale. Cosi non deve essere. Il patrimonio storico, e la sua valorizzazione, sono parte determinante del nostro bagaglio culturale. Insieme ad essi, però, ci sono le attività culturali dello spettacolo che non sono “figlie di un dio minore”. Questo perché implicano concetti come aggregazione, partecipazione e condivisione che nell’attuale società virtuale non possono non rientrare nella categoria dei valori. Ecco perché lo spettacolo merita attenzione e valorizzazione.

Lei è stato anche legislatore, in quanto senatore della Repubblica. Cosa manca al nostro sistema normativo in tema di impresa culturale creativa?

Manca la consapevolezza che si può fare cultura anche facendo impresa. Il legislatore si deve render conto che la creatività non investe solo la qualità artistica della proposta ma anche l’organizzazione, il marketing, la gestione, la formazione del pubblico. Non può non suscitare una riflessione il fatto che in Italia esista la definizione legislativa di impresa sociale ma non esista una norma che definisca l’impresa culturale creativa, come invece previsto dall’Unione europea.

Negli ultimi tempi si sono intensificati gli interventi in favore del cinema e dell’audiovisivo con l’implementazione e la stabilizzazione del tax credit per tutto il settore. Nel corso del suo intervento al 70° anniversario dell’Agis, il Ministro Franceschini ha assicurato che questo sarà l’anno legislativo dedicato alle attività dello spettacolo dal vivo. Secondo lei da dove bisognerà partire?

E’ indispensabile rafforzare il binomio tra attività culturali e turismo, così com’è già molto forte quello tra beni culturali e turismo. E vorrei affermare con forza che le Istituzioni devono svolgere un ruolo da protagonista, ricercando una assoluta unità di intenti tra tutti coloro che operano nel settore della cultura e dello spettacolo. Si dovrà pertanto andare sempre più verso nuove forme di interdisciplinarietà. Una nuova realtà da costruire tutti insieme.

È indispensabile rafforzare il binomio tra attività culturali e turismo. Si dovrà pertanto andare sempre più verso nuove forme di interdisciplinarietà. Una nuova realtà da costruire tutti insieme.

Carlo Fontana