Minacce e opportunità

Minacce allo sviluppo di Italia Creativa

Le principali minacce individuate per l’Industria Culturale e Creativa sono value gap e pirateria.

Per value gap si intende la remunerazione iniqua derivante dal mancato riconoscimento di una parte consistente del valore generato da alcuni intermediari tecnici, attraverso le loro piattaforme, alla filiera creativa, ideatrice e generatrice dei contenuti messi a disposizione.

Non esistono stime univoche, tuttavia dal confronto tra quanto i canali tradizionali ed i canali digitali con forme di abbonamento riconoscono alla filiera creativa e culturale rispetto a quanto offerto dagli intermediari tecnici, emerge la possibilità per questi ultimi di retrocedere ancora un valore pari a circa la metà [1] di quanto generato attraverso l’uso di materiale culturale e creativo e spettante ai creatori dei contenuti, che in termini economici significherebbe circa 200 milioni di euro.

Per pirateria si intende ogni attività legata alla riproduzione, distribuzione e utilizzo illegale di prodotti dell’ingegno. Anche in questo caso non esistono stime esaustive, tuttavia, a partire da una fonte autorevole per le associazioni di Italia Creativa, la pirateria si stima pari a un valore compreso tra i 4,6 e gli 8,1 miliardi di euro. All’interno di questo ampio range, il valore più elevato appare il più probabile, essendo più vicino allo scenario tecnologico attuale, in cui lo streaming e il download diretto sono prevalenti rispetto alle modalità di scambio peer-to-peer.

Analisi EY presentata nella precedente edizione dello studio in cui si evidenzia la diversa quota di spesa media in contenuti sul fatturato tra piattaforme gratuite / ad-supported e gli operatori che remunerano la filiera creativa secondo standard “tradizionali”, arrivando questi ultimi a retrocedere anche il 70% del proprio fatturato.

Come far emergere il valore di Italia Creativa

Italia Creativa si interroga sulle possibili opportunità di crescita per l’Industria Culturale e Creativa. A tale scopo, una volta rintracciate le principali leve su cui i singoli settori possono intervenire, lo studio approfondisce le possibili azioni con impatti positivi a livello intersettoriale.

Per valorizzare al meglio il comparto, si evidenziano cinque principali ambiti di intervento: le iniziative volte ad aumentare il grado di internazionalizzazione, le iniziative legate ad aspetti gestionali, formativi, di innovazione e legate ad un miglioramento degli economics.

Cosa può fare Italia Creativa per far emergere il valore potenziale dell’Industria Culturale e Creativa?

Italia Creativa, a partire dalle possibili azioni per contrastare le minacce e sfruttare le opportunità di crescita, prende in considerazione alcune iniziative e, tenendo conto della loro realizzabilità su un orizzonte temporale di medio periodo, identifica e raccoglie alcuni interventi:

Le Istituzioni per Italia Creativa – questo titolo raccoglie le iniziative che vedrebbero il coinvolgimento delle istituzioni, principalmente riferite a tre ambiti di intervento (economics, formazione e tecnologia).

In ambito economics, Italia Creativa ritiene utile avviare un dialogo con le istituzioni italiane al fine di evidenziare l’importanza di alcune forme di incentivo, che potrebbero rendere il comparto maggiormente attrattivo per investitori nazionali ed esteri (es. estensione di politiche di tax credit e riduzione dell’IVA per tutti i settori creativi e culturali).

In ambito formativo, essendo opportuno un maggiore allineamento dell’offerta formativa alle esigenze del mercato del lavoro, Italia Creativa vorrebbe porre le basi per un dialogo con il MIUR. Potrebbe essere utile, in tal senso, offrire alle università italiane momenti di incontro con i professionisti di settore, per far conoscere ai giovani, che desiderano far parte della filiera creativa, le molteplici professioni e mansioni esistenti.

Infine, Italia Creativa ritiene utile sensibilizzare le istituzioni circa la possibilità di avallare soluzioni tecnologiche esistenti utili per combattere la pirateria, contrastando l’uso illegale di contenuti culturali e creativi che inevitabilmente riduce la dimensione del comparto.

Italia Creativa all’estero – appartengono a questa categoria le iniziative che Italia Creativa promuove per favorire una maggiore internazionalizzazione dell’Industria Culturale e Creativa italiana.

A tal fine, Italia Creativa auspica di avviare interazioni e collaborazioni con enti e istituti ad oggi impegnati nella promozione territoriale all’estero (es. ICE, Istituti di Cultura, Camere di Commercio).

Manifesto, Agenda e Premio Italia Creativa – Italia Creativa sta valutando l’opportunità di definire una scala di valori e un’agenda di possibili attività. Si sta infatti interrogando su come evolversi e sul ruolo che possa essere più utile all’interno dell’attuale contesto. In continuità con quanto già realizzato, vorrebbe offrire un contesto in cui discutere e portare avanti iniziative di interesse comune al comparto. Inoltre ritenendo fondamentale il concetto di merito, Italia Creativa, auspica di poter istituire un premio, da assegnare ad artisti emergenti che realizzino opere con valenza culturale e creativa.

Lettera Italia Creativa – in ambito normativo, le associazioni di Italia Creativa ritengono importante scrivere una lettera alla istituzioni italiane, per sensibilizzarle sul tema del value gap e sulla proposta di riforma della Commissione relativa alla tutela del copyright che sarà discussa in Parlamento europeo.

Stima del valore potenziale

Se si riuscissero a mettere in atto le iniziative per sfruttare le opportunità di crescita e contrastare i fenomeni che minacciano l’Industria Creativa e Culturale, si otterrebbe una maggiore valorizzazione del settore. Ragione per cui questa edizione propone una stima del valore potenziale. Se nel 2015 il valore economico è pari a circa 48 miliardi, il valore potenziale raggiunge 72 miliardi di euro.

Tale stima è ottenuta sommando al valore economico attuale dell’Industria Culturale e Creativa italiana, un valore addizionale di circa 16 miliardi di euro e un valore da recuperare pari a circa 8 miliardi di euro. Ciò significa che il valore ancora inespresso della cultura e della creatività è pari a 24 miliardi di euro.

Tali stime derivano da due principali tipi di analisi: un’analisi comparativa con “i migliori della classe” a livello internazionale, per i quali sono stati analizzati degli indicatori qualitativi e numerici, per il valore addizionale, e una stima condivisa con le associazioni di Italia Creativa, a partire da fonti riconosciute a livello di settore, per il valore da recuperare (pirateria e value gap).

[1] Analisi EY presentata nella precedente edizione dello studio in cui si evidenzia la diversa quota di spesa media in contenuti sul fatturato tra piattaforme gratuite / ad-supported e gli operatori che remunerano la filiera creativa secondo standard “tradizionali”, arrivando questi ultimi a retrocedere anche il 70% del proprio fatturato.