Come vive il settore Home Video la Rivoluzione Digitale?
In realtà il settore degli Editori Audiovisivi sta vivendo già da molti anni l’Evoluzione Digitale. Il passaggio dall’analogico delle VHS al digitale dei DVD e Blu-ray ha portato non solo un miglioramento tecnico (qualità di immagini e suono di eccellenza) ma una innovazione dei contenuti. Contenuti extra (commento del regista, backstage, ecc.), opzioni di audio con lingue diverse, sottotitoli per ipo-udenti, sono alcune delle innovazioni del prodotto fisico rese possibili dal digitale. Se per digitale si intende la messa a disposizione dei contenuti su file tramite Internet, essa integra perfettamente la distribuzione dei supporti fisici offrendo una occasione di consumo più semplice ed estemporanea degli stessi contenuti. I prezzi vengono stabiliti tenendo in debito conto le attese e le modalità di fruizione e le offerte fisico/liquido si completano a vicenda. Il grande problema resta la pirateria audiovisiva che ostacola lo sviluppo del liquido e da decenni limita quello del fisico.
Nonostante la flessione dell’Home Video degli ultimi anni, la quota di mercato dei supporti, DVD/Blu-ray, resta largamente preponderante rispetto a quella delle nuove modalità di offerta on-line.
Anche la distribuzione dei supporti da tempo si è spostata in gran parte dal trade tradizionale (noleggio, vendita tramite negozi, edicola) all’e-commerce (vendita dei DVD e Blu-ray tramite Internet), canale questo in costante aumento. Dopo le pesanti perdite di fatturato degli anni precedenti, particolarmente sensibili in Italia per gli effetti combinati di una dura crisi economica e di una più accentuata fruizione illegale, la flessione delle vendite nel 2014 è stata marginale e le stime relative al 2015 segnalano addirittura un leggero incremento rispetto all’anno precedente, in controtendenza rispetto al resto dell’Europa. Questo sembra indicare una certa stabilizzazione del mercato del fisico pur in presenza di nuove forme di consumo. Nel contempo, nonostante il persistere dell’accesso illegale e della carenza di disponibilità della banda larga sul territorio nazionale, le offerte on-line su varie piattaforme si sono moltiplicate attraverso svariati modelli di offerta sia in modalità streaming che download e il mercato del liquido sta crescendo in misura esponenziale con il recente ingresso di Netflix e il maturare di nuove forme di consumo. E’ una grossa opportunità di crescita che i detentori dei diritti, tra cui la maggioranza delle imprese del nostro settore, sta cercando di sfruttare al massimo.
Considerata l’evoluzione in atto che coinvolge tutta la filiera distributiva dell’audiovisivo come ritiene che si spartiranno tra i diversi media i consumi di contenuti audiovisivi?
Le attività di marketing della filiera distributiva saranno sempre più integrate cercando di raggiungere in modo ottimale tutte le diverse fasce di pubblico. Sarà il consumatore finale a scegliere, a seconda delle proprie personali preferenze, come/dove/quando godere degli spettacoli preferiti. Auspico che ciò possa produrre una crescita complessiva del consumo/accesso di opere audiovisive e dei contenuti culturali in genere. Non è detto che ciò debba passare dalla cannibalizzazione di un settore a vantaggio di un altro.
Come vede il ruolo dell’Home Video/Home Entertainment nell’auspicato sviluppo culturale italiano?
Il nostro Paese, rispetto al resto d’Europa, registra storicamente uno dei più bassi indici di consumo pro-capite di prodotti dell’Industria dei Contenuti e credo ci sia uno spazio enorme di crescita potenziale dell’intero sistema. L’Home Video, con i suoi quasi 30.000 titoli di DVD e Blu-ray, è stato definito “la memoria storica del Cinema” e ha portato al pubblico opere che altri media, per le loro diverse caratteristiche, avevano trascurato. Grazie ai nuovi mezzi sapremo dare il nostro contributo all’Italia Creativa.
L’Home Video è stato definito “la memoria storica del Cinema” e ha portato al pubblico opere che altri media, per le loro diverse caratteristiche, avevano trascurato. Grazie ai nuovi mezzi sapremo dare il nostro contributo all’Italia Creativa.
Lorenzo Ferrari Ardicini