Parliamo del valore della creatività: che cos’è per lei?
La creatività è uno degli elementi che stanno alla base del nostro settore, quindi anche del mio lavoro di artista. Per ogni persona rappresenta lo strumento che permette di realizzare i propri sogni, utilizzando i mezzi che si hanno a disposizione: per noi musicisti ha la stessa funzione.
Quali eccellenze contraddistinguono il nostro Paese? Qual è secondo lei e relativamente al suo settore il ruolo dell’Italia nel mondo?
Il nostro Paese può vantare numerosi esempi di eccellenza, non soltanto in campo musicale. Dalla moda all’arte, dai motori al design, fino alla cucina e ovviamente alla musica, il “marchio italiano” ha sempre potuto contare su una grande riconoscibilità all’estero. Anche se oggi, per alcuni versi, l’immagine dell’Italia può risultare appannata, basterebbe un po’ di lavoro per riscattarla completamente. A questo scopo, proprio la musica può potenzialmente assumere un ruolo importantissimo. La nostra tradizione musicale è da tempo diffusa al di fuori dei confini nazionali, sebbene sia relegata principalmente ai grandi classici del passato. Questo ci dà un grande aiuto ad aprirci la strada, ma la musica contemporanea nel suo insieme può e deve riuscire a presentare una realtà diversa, una visione fatta di passionalità.
Come considera in questo contesto il contributo dei giovani?
In questa e in altre sfide, credo che i giovani possano giocare un ruolo da protagonisti: confido molto in loro. Sono al passo con l’evoluzione dei tempi, cresciuti nel nuovo mondo globalizzato della Rete. Saranno loro a capire come prendere il meglio di Internet, dello streaming, del social e più in generale delle nuove tecnologie digitali. I giovani, volenterosi ed appassionati, portano sempre una ventata di freschezza, di novità e un modo diverso di vedere il mondo.
Ha dei suggerimenti da dare ad un giovane artista che voglia “sfondare”?
Quello che ho detto vale, a maggior ragione, anche per i giovani che desiderano intraprendere una carriera musicale da professionisti. Ad un giovane artista oggi servono talento, determinazione, fortuna, abnegazione. La difficoltà maggiore, oggi, sta nel riuscire a toccare l’animo della gente. Sono in molti, infatti, ad inseguire il successo: per emergere davvero non basta una voce fuori dal comune, ma è fondamentale “essere”, cioè proporre qualcosa di veramente autentico e personale. Chi ottiene i primi successi in ambito musicale deve essere in grado di gestirli con lucidità. A loro consiglierei innanzitutto di studiare, capire e non perdersi d’animo. Per compiere un passo successivo, cioè per portare la propria musica all’estero, suggerirei di avere tanta pazienza. Anche in questo caso, però, ci si rende concorrenziali prima di tutto aprendo le frontiere del cuore, potendo così offrire individualità ed originalità.
Ottenere un successo duraturo è un ulteriore obiettivo da perseguire. A questo fine, è certamente importante adattare il proprio genere musicale ai gusti delle nuove generazioni. Ancora più importante è però la capacità di mettersi in gioco, facendo proprio tutto ciò che di positivo il mondo musicale odierno ci propone.
Che ruolo hanno le case discografiche nel sostegno e nella sponsorizzazione degli artisti? Quanto è importante il loro supporto per raggiungere il successo?
Il supporto delle case discografiche lungo la strada verso il successo è molto importante. Avere alle spalle una struttura organizzata, in grado di seguire la parte artistica, la promozione e la distribuzione, dà un senso di sicurezza che sicuramente agevola il nostro lavoro. Tutto questo impegno dietro le quinte, unito ai numerosi contatti nel mondo dello spettacolo, ci permettono di raggiungere un pubblico più vasto e di arrivare più lontano.
Infine, quali sfide e quali opportunità vede per il futuro del settore?
Di tutte le sfide e le opportunità che ci si presentano, mi pare che alcune siano prioritarie. Gli sforzi del settore musicale devono essere rivolti a scoprire nuovi talenti e a farli crescere, a diversificare la proposta e ad accogliere più gusti e più generi. Per raggiungere questo scopo, anche la grande distribuzione può darci una mano. Ma credo che le opportunità migliori siano racchiuse nella capacità di utilizzare al meglio le nuove tecnologie. Ci troviamo immersi in un mondo digitale, fatto di streaming dal vivo, di video e di social network; ma forse ancora non riusciamo a controllarli davvero. La sfida principale per il futuro dell’industria discografica, a mio avviso, consisterà proprio nell’imparare a mettere il più possibile la tecnologia al servizio di autori ed interpreti musicali.
Foto di Julian Hargreaves
La creatività rappresenta lo strumento che permette di realizzare i propri sogni.
Mario Biondi