Questo primo studio sul valore economico dell’Industria Culturale e Creativa in Italia nasce dalla considerazione che il mondo della cultura e della creatività può assumere un ruolo chiave all’interno del quadro economico italiano.
La volontà di offrire un quadro di insieme, parimenti a quanto fatto in altri Paesi europei, sulle potenzialità complessive di un’industria, se da un lato può apparire un semplice esercizio di aggregazione, non si è rivelata, nei fatti, un’impresa semplice.
Se parlando di creatività e cultura è facile convenire su aspetti quali il contributo in termini di identità e di vitalità del Paese e sull’importanza in termini sociali, meno scontato è trovare elementi comuni tra i diversi comparti, settori e sotto-settori afferenti alla creatività ed alla cultura quando si vuole misurare il contributo al Prodotto Interno Lordo e all’occupazione, ovvero quando si vuole dare un peso anche comparativo del valore dell’industria, rispetto a filiere più omogenee e dai contorni più univocamente definiti e consolidati.
Lo studio vuole essere innanzi tutto un’occasione da offrire agli operatori di tutti i comparti che si occupano di creatività e cultura per confrontarsi, per convergere su temi comuni, per definire perimetri e metriche di comparabilità, al fine di incrementare quasi in modo naturale, conoscendosi meglio reciprocamente, la capacità di fare squadra e la capacità di muoversi in maniera coordinata nell’affrontare le sfide poste dall’attuale contesto economico complessivo e dalla dinamica evolutiva dell’industria stessa.
Mai come oggi è necessario uno sforzo di concentrazione nell’identificare le più concrete ed efficaci modalità di valorizzazione e, direi di più, di monetizzazione, di un patrimonio industriale veramente ingente per il nostro Paese, forse l’unico a poter garantire, nelle sue manifestazioni dirette ed indirette (quali a titolo esemplificativo il turismo culturale) vantaggi competitivi ed elementi di differenziazione evidenti, ampi e duraturi rispetto agli altri Paesi.
EY si sente onorata di poter contribuire a questo sforzo, offrendo attraverso lo studio il proprio supporto di metodologia e di analisi, grazie anche alle esperienze maturate nel corso degli ultimi anni in altre realtà territoriali. A questo aggiungiamo un profondo commitment nell’affiancare vari attori dell’Industria Culturale e Creativa in Italia in tutte le iniziative finalizzate a mettere in pratica gli spunti, le suggestioni e le idee emerse durante il percorso collaborativo che ha portato alla redazione di Italia Creativa.
Mai come oggi è necessario uno sforzo di concentrazione nell’identificare le più concrete ed efficaci modalità di valorizzazione e di monetizzazione di un patrimonio industriale veramente ingente per il nostro Paese.
Andrea Bassanino