L’Italia, da sempre dell’intreccio tra bellezza, arte e creatività ha fatto un tratto fondante della propria identità ed un elemento di forza.
Scommettere su questa vocazione profonda è una delle chiavi per affrontare le sfide che abbiamo di fronte come sistema Paese.
E’ fondamentale custodire e valorizzare l’inestimabile patrimonio che abbiamo ereditato dal passato senza però rimanere prigionieri di uno sguardo rivolto all’indietro.
La cultura è qualcosa di vivo, dinamico, costantemente attraversato da nuovi fermenti e l’industria culturale e creativa ne rappresenta un tassello importante. Si tratta di un settore che continua a reinventarsi, a innovare nelle tecniche e nei linguaggi, a costruire frammenti dell’immaginario collettivo. Una filiera di eccellenza e allo stesso tempo un fattore strategico dal punto di vista economico, che genera occupazione più degli altri settori e può fare da traino, come emerge con chiarezza dalla seconda edizione dello studio “Italia Creativa”.
Architettura, cinema, letteratura, musica, videogiochi, animazione, arti visive, editoria ma anche molti altri settori come ad esempio la moda e il design, esprimono quell’impasto di saperi e talenti che caratterizzano l’immagine dell’Italia nel mondo.
La politica deve sostenere con forza questo arcipelago variegato e prezioso, garantendo le corrette condizioni di mercato, tutelando il diritto d’autore, contrastando pirateria e contraffazione, aiutando con regole e risorse.
In questo campo una delle novità più recenti è stata la rapida approvazione da parte del parlamento della legge sul cinema, una riforma attesa da oltre cinquant’anni, che aumenta i fondi di oltre il 60% e introduce strumenti automatici di finanziamento con forti incentivi per i giovani autori e per chi investe in nuove sale e a salvaguardia dei cinema storici e allarga il perimetro di quello che è oggi il mondo dell’audiovisivo, estendendo ad esempio il tax credit anche alla produzione e alla distribuzione di videogiochi.
Sale storiche e videogame. Penso possa essere una buona metafora dell’idea di Italia che abbiamo: un Paese che dà valore alla memoria ma non vuole imbalsamare il passato, e sa coniugare identità e modernità, storia e futuro.
Dario Franceschini
Dario Franceschini
Ministro dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo