Che ruolo hanno la cultura e la creatività in Italia?
La cultura e la creatività sono sempre state al centro delle nostre caratteristiche peculiari. Anzi, forse, sono fra quelle che gli altri paesi maggiormente ci hanno invidiato in questi secoli. Per un po’ di tempo a questa parte succede una cosa curiosa che, mentre gli altri ci continuano a considerare tali, noi cominciamo a pensare di non esserlo più. C’è forse negli ultimi tempi uno spiraglio, un piccolo cambiamento di tendenza per cui ci stiamo reimpossessando di questa libertà di espressione, di questa fiducia nei nostri mezzi, come se non avessimo sopportato l’impatto con la comunicazione trasversale che è arrivata, ad esempio, grazie al digitale. All’inizio, forse, siamo rimasti un po’ spiazzati ma adesso le cose stanno cambiando.
Lei ha lavorato in radio, in TV e ha scritto libri. Come legge il crescente numero di artisti “multi-ruolo” che applicano la creatività in diversi settori quali musica, cinema, teatro, TV, libri, etc.? Crede che sia un fenomeno in ascesa e che impatto ha su di lei e sul resto della filiera “creativa”?
Credo che sia quasi indispensabile per un artista essere in grado di esprimersi anche nelle varie discipline che non sono quella sulla quale è più centrato. Negli ultimi anni, forse questo meccanismo si è un po’ ampliato anche perché i mezzi a disposizione sono aumentati quindi è più facile per chi fa il cantante provare anche a scrivere, provare anche a dipingere, provare anche a raccontare qualcosa attraverso per esempio le immagini di un film.
L’avvento del digitale: una minaccia o un’opportunità?
Quando è arrivato il digitale in molti hanno pensato che potesse essere la fine della radio. In realtà il digitale ci ha permesso di allargare in maniera enorme i nostri confini. Parlo in maniera geografica, perché con il digitale la radio arriva in tutto il mondo mentre con l’FM siamo ancora a problemi di quartiere quasi e invece con il digitale la radio arriva ad essere anche disponibile in momenti differenti rispetto al momento in cui viene consumata.
Infine avremmo il piacere di chiederle una frase o uno slogan, di sua invenzione, a supporto del progetto Italia Creativa
La creatività è sempre stato un elemento distintivo dell’artista italiano e anche dell’uomo della strada, diciamolo pure, al punto che negli ultimi anni abbiamo fatto un uso un po’ troppo disinvolto però l’italiano è creativo e lo sarà sempre.